Paola è una ragazza solare, ottimista e piena di energia, racconta i suoi viaggi con spontaneità e passione sul suo blog Scusate Io Vado. Oggi ci parla del suo viaggio nella terra del Sol Levante e del suo amore per il ramen.
1) Il tuo blog mi sembra davvero molto ben curato. Qual è la tua ricetta per proporre contenuti interessanti per gli utenti?
Grazie prima di tutto! Io cerco sempre e solo di riportare racconti vissuti davvero, esperienze di viaggio replicabili prese con lo spirito di avventura e adattamento che non devono mancare mai in viaggio.
2) Quando ti trovi a partire per un viaggio a lungo raggio come ti comporti? Organizzi ogni cosa o parti gestendo tutto una volta in loco?
In loco… Mai! Prima di partire c’è sempre una lunga preparazione meticolosa, da dove dormire agli spostamenti interni, a volte anche dove mangiare. Non tanto perchè io e il mio ragazzo siamo maniaci dell’organizzazione, ma perchè preparando tutto da casa non si perde tempo in viaggio e puoi goderti il meglio in quei giorni speciali.
3) Il Giappone a detta di molti è una terra meravigliosa, c’è qualcosa di questo luogo che ti ha affascinato in modo particolare?
Tutto, si può dire? A dir la verità la cosa che mi ha sbalordito positivamente più di tutto è stata l’estrema gentilezza e disponibilità dei giapponesi. Ricordo una volta ad Hiroshima che abbiamo chiesto a un signore se sapeva dov’era un determinato ristorante, lui che non parlava inglese si è fatto cinque minuti di strada a piedi per accompagnarci proprio davanti. Mi sono un po’ pentita di averlo chiesto a lui, perchè era alla fermata dell’autobus e di sicuro ne ha persi almeno due per essere gentile con noi!
4) In Giappone il galateo impone atteggiamenti molto diversi dai nostri. Ad esempio quello che in occidente è ormai una consuetudine, come soffiarsi il naso in pubblico, mangiare e bere camminando per strada o mettere in mostra i propri tatuaggi, nella terra del Sol Levante può essere interpretato come un segno di maleducazione. Tu come hai gestito questi divieti? È stato difficile abituarti a non tenere certi comportamenti?
Sul rispetto della cultura altrui io sono spesso molto attenta: quando vai in un paese straniero sei tu l’ospite che si deve adattare, e sono convinta che sia giusto così. Sono tatuata quindi ho dovuto rinunciare agli onsen (anche se ho scoperto ora che se ne trovano diversi senza divieti), e ho fatto davvero fatica per la questione del soffiarsi il naso: mentre ero in Giappone ero raffreddatissima, quindi nonostante cercassi di essere molto discreta ogni tanto dovevo per forza farlo. Ma si può sempre andare in un bagno (di cui il Giappone è costellato) per non “urtarli”… Oltretutto i fazzoletti che si comprano in Giappone sono spesso sottilissime veline praticamente inutilizzabili allo scopo… Di soffiarsi il naso!
5) Molti miei lettori hanno paura di non riuscire a farsi capire perché l’opinione diffusa è che l’inglese non sia parlato quasi nulla in Giappone. Durante il tuo viaggio come hai comunicato con i giapponesi?
La questione della lingua è molto semplice: i giapponesi non parlano inglese ma non so come… Non ho mai avuto problemi! Sono talmente disponibili che trovano sempre il modo di aiutarti. Basta un “sumimasen” (“scusi!”, Ndr) per trasformarli in un secondo in esseri incredibilmente disponibili.
6) La cucina giapponese è famosa per il sushi e il sashimi, oltre a queste due pietanze cosa ci consigli di assaggiare?
Beh, il ramen! Appena lo assaggi diventi dipendente ed è curioso scoprire quanto varia da locale a locale e nelle diverse zone del Giappone. L’abbiamo mangiato praticamente tutti i giorni e ancora oggi appena all’estero troviamo un posto consigliato, corriamo subito a mangiarlo. Letteramente lo adoro. Nella bio del mio blog si legge “Scrivo di viaggi, divoro libri, cerco di trovare la felicità più pura. Quella di quando trovi il ramen perfetto”… Credo che questo faccia capire l’amore che ho per questo piatto.
7) Per quanto riguarda i mezzi di trasporto? Cosa ci suggerisci di usare per spostarci all’interno di una città? E per andare da una città all’altra?
Noi abbiamo usato sempre e solo il Japan Rail Pass, anche per muoverci a Tokyo sulla Yamanote line. I treni ad alta velocità oltre ad essere una grandissima comodità sono anche una curiosa esperienza da fare.
Solo a Kyoto abbiamo dovuto prendere tram e mezzi di terra, anche se ancora non ho ben capito come funziona… E’ un po’ complicato!
8) Raccontaci qualcosa sulle architetture giapponesi, sono molto diverse da quelle occidentali?
La fascinazione che subiamo noi europei credo sia fortemente legata all’armonia che si riesce a trovare in Giappone tra templi antichi dalle forme morbide e incredibili grattacieli che bucano il cielo. Credo che l’architettura in Giappone sia una splendida metafora della vita giapponese stessa: la velocità e la lentezza, il passato e il futuro.
Grazie